Teatro

A fine maggio via al 'Festival delle Colline Torinesi'

A fine maggio via al 'Festival delle Colline Torinesi'

Dal 28 maggio al 30 giugno si svolgerà a Torino e sulle colline circostanti la decima edizione del Festival delle Colline Torinesi, che presenta 23 spettacoli di 19 compagnie, con 6 prime nazionali e 4 anteprime, tra cui uno spettacolo francese ed uno iraniano. La decima edizione del Festival delle Colline Torinesi rende omaggio in primo luogo ad alcune grandi compagnie e ad alcuni grandi artisti italiani la cui originale vocazione al confronto con la contemporaneità è riconosciuta a livello internazionale. Socìetas Raffaello Sanzio, Pippo Delbono, Teatrino Clandestino, Emma Dante, Teatro delle Albe, Motus, Fanny & Alexander, Egumteatro, Marcido Marcidoris ribadiscono l’affascinante complessità della loro cifra formale e confermano, nell’occasione, la loro fedeltà ai palcoscenici del Festival. Spettacoli nevrotici o visionari, criptici o beffardamente semplificatori, che irridono il bello, i loro, in bisticcio, a volte, con la drammaturgia, che sanno esprimere il disagio e il dolore dell’oggi, spesso con inafferrabile sacralità. In apertura di programma Pippo Delbono presenta il suo Urlo reduce dai successi della Carrière de Boulbon al Festival d’Avignon 2004 e dalla riscrittura per tournée, un lavoro che ha sommato alle sue originarie grida di disperazione persino quelle dello tsunami e che propone gli ultimi momenti del rivoluzionario incontro tra Umberto Orsini e Bobò, tra il principe della parola e il principe del silenzio. La Socìetas Raffaello Sanzio rivisita invece, in anteprima nazionale, il decimo episodio della sua Tragedia Endogonidia creato al Théâtre du Gymnase di Marsiglia, segmento di un ciclo creativo senza precedenti nella storia del teatro e delle arti plastiche. Una performance di luci e colori, “nembi d’Apocalisse” com’è stato scritto, che sembra persino contrastare o sublimare altri mondi organico-tecnologici di Romeo Castellucci. Conclusione di un complesso percorso di ricerca sono anche i tre titoli di Fanny & Alexander, Aqua Marina, Villa Venus e Vaniada, alle prese con l’universo nabokoviano, con le radici e la sostanza dell'amore incestuoso di Van e Ada, sempre in bilico tra filologia e fiaba, tra viaggi nell’inconscio e astrazione. Il nuovo studio di Teatrino Clandestino, affiancato nel programma a Madre e Assassina, è Il fantasma dentro la macchina, ispirato ad un saggio di Stanley Milgram, psicologo sociale, che analizza, com’è noto, i meccanismi dell’obbedienza all’autorità, la violenza del potere, il fatto che persone apparentemente normali possano trasformarsi in carnefici. Il disagio della contemporaneità, il malessere del tempo in cui viviamo si riverbera anche - e come potrebbe essere altrimenti? - nelle proposte al festival di Motus: Come un cane senza padrone, di Libera mente: La bellezza, di Beppe Rosso: Senza, di ScarlattineTeatro: Scirocco, ballata di viaggio, tra Pier Paolo Pasolini e Andrea Pazienza, Charles Bukowski e Tonino De Bernardi. Echi di una condizione umana di solitudine e disperazione, di emarginazione e rivolta, ci sono nei nuovi testi di Emma Dante, Mishelle di Sant’Oliva; di Marco Martinelli, La mano, tratto dal romanzo di Luca Doninelli e messo in scena dal Teatro delle Albe; di Antonio Tarantino, Come un romanzo, proposto dalla giovane compagnia Accademia dei Folli. Tre autori a dimostrare, insieme a Spiro Scimone, Fausto Paravidino, Letizia Russo, Ascanio Celestini, tanto per citare qualche altro nome, come il nuovo teatro italiano sia anche un teatro di originale drammaturgia, un teatro che spesso crea i presupposti, con la sperimentazione linguistica, della stessa innovazione scenica. Il segmento internazionale del Festival delle Colline Torinesi 2005 vuole far conoscere al pubblico il francese Olivier Cadiot e l’iraniano Amir Reza Koohestani. Del primo viene allestito Le Colonel des Zouaves, uno dei successi dell’ultimo Avignone, del secondo Dance on Glasses, che riflette con esiti sorprendenti e crudeli sulla condizione femminile nel mondo arabo. Un altro appuntamento con la scrittura è quello con Elfriede Jelinek, Premio Nobel 2004, della quale Roberta Cortese, attrice-traduttrice, presenterà La Regina degli Elfi. Tra gli interpreti delle consuete prove d’attore vi sono Iaia Forte in scena con Molly B, da Joyce, allestimento firmato da Carlo Cecchi, Manuela Kustermann, protagonista per Egumteatro della pièce di Copi Loretta Strong, Giuseppe Cederna che proporrà, accompagnato da musicisti, Il Grande Viaggio, tratto dal suo recente omonimo libro, Paola Bigatto con la lezione-spettacolo La banalità del male da Hannah Arendt. Come sempre solitario il cimento dei Marcido Marcidorjs che proseguono il loro percorso canoro con Marcido: Canzonette. Canzonette Marcido!, una tappa di avvicinamento all’ormai prossimo Giganti della Montagna. Un’edizione del Festival – la decima – che ribadisce dunque lo sguardo sulla creazione contemporanea, quella che Iris, la Rete Teatrale del Sud Europa nata nel 2004 ad Avignone, promuove con entusiasmo. Di Iris, nuova realtà nel panorama continentale, fanno parte come Soci Fondatori, oltre al Festival delle Colline Torinesi, altri 15 partner italiani, 23 francesi, 11 spagnoli e 10 portoghesi. Già alcune coproduzioni indicano la strada di un’altra affascinante sfida.